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Intervista a Cesare Benincasa, Sovrano Gran Commendatore del Supremo Consiglio d’Italia dei Sovrani Grandi Ispettori Generali del 33° ed ultimo Grado di R.S.A.A. della Libera Muratoria per la Giurisdizione Massonica d’Italia PDF Print E-mail
Saturday, 19 October 2013 08:26

alt D: dottor Benincasa, con quale titolo la devo chiamare?
R: Nel nostro mondo, l’appellativo che spetta al Vertice del RSAA, ovvero al Sovrano Gran Commendatore, è Venerabilissimo e Potentissimo.
D: bene, per prima cosa, vorrei chiederle quando ha avuto origine l’Istituzione che Ella rappresenta in Italia?
R: La costituzione in Italia del Rito Scozzese Antico ed Accettato, risale all’anno 1805, ed è avvenuta in Milano per volontà del Conte de Grasse-Tilly 33°.
A questo proposito tengo a precisare che la Nostra Istituzione non riporta mai la data di fondazione nella propria intestazione, in quanto scontata ed inutile.
Ci sono, invece, altre associazioni che arrogandosi il diritto alla discendenza 1805, annotano tale data finanche nella propria intestazione. Così facendo pensano e pretendono di accreditare una discendenza diretta ed ininterrotta dal 1805, mentre spesso il loro sedicente R.S.A.A. non è neanche in possesso di un verbale di elezioni, tanto meno, quest’ultime, tenute in forma regolare e rituale.
D: quindi lei discende per linea diretta dal primo Supremo Consiglio costituito a Milano in tale data, per intervento del Supremo Consiglio di Francia, tramite il fratello de Grasse-Tilly 33°.
R: Certamente: e lo ribadisco con forza e con diritto.
D: quindi, fra tutti i Supremi Consiglio in Italia, quello da Lei presieduto è l’unico regolare e legittimo.
R: Ovvio; del resto la conferma la si trova, per le note vicende passate, anche nella Giustizia profana. Pertanto ritengo doveroso aggiungere al Nostro Supremo Consiglio d’Italia, oltre che agli appellativi di unico, regolare e legittimo, anche quello di “storico”.
D: perché la magistratura italiana è intervenuta con una sentenza della Cassazione.
R: Purtroppo, nel 1976, a causa di problemi interni, il Venerabilissimo e Potentissimo fratello Vittorio Colao 33°, mio quarto predecessore, ha deciso e stabilito, nel pieno delle Sue prerogative, di sciogliere il Supremo Consiglio d’Italia, ritenendolo legittimamente un corpo rituale.
È insorto dunque un contenzioso profano, a distanza di qualche tempo, nei confronti del legittimo Supremo Consiglio presieduto da Fausto Bruni, successore di Colao, avente ad oggetto contestazioni sulla legittimità nella successione, nei beni immobili e nell’uso dei simboli. La causa è infine approdata alla nota Sentenza della Corte di Cassazione del 1988, da lei stesso richiamata, che ha definitivamente sancito la legittimità dei provvedimenti di scioglimento e successivamente di espulsione emessi dal Sovrano Gran Commendatore Vittorio Colao 33° nei confronti di coloro che egli riteneva la causa delle sue gravi, ma legittime decisioni.
Vorrei aggiungere, poi, che vi è un’altra importante Sentenza della Corte d’Appello di Roma del 1999 che pur affermando l’universalità nell’uso dei simboli massonici, ha stabilito, nei confronti degli “avversari” di Colao e del R.S.A.A retto dal Sovrano Fausto Bruni 33°, che l’aggiunta dell’appellativo “Grande Oriente d’Italia - Palazzo Giustiniani”, fosse l’unico modo per consentire a coloro che erano stati espulsi l’utilizzo dell’intestazione tradizionale, in quanto la sentenza in oggetto testualmente sostiene essere “elemento discretivo delle diverse associazioni non riconosciute attualmente concorrenti”.
Pertanto l’eventuale arbitraria eliminazione di tale elemento discretivo o di altri analoghi, costituisce grave usurpazione di simbologia altrui, in pieno spregio di una Sentenza della Magistratura Italiana.
D: ma cosa è la famosa “Bolla” e chi la detiene legittimamente.
R: La famosa “Bolla” è l’atto costitutivo del Supremo Consiglio d’Italia, per l’appunto avvenuto a Milano nel 1805.
Attualmente essa, contrariamente a quanto è stato da altre associazioni erratamente divulgato, è custodita da Noi in un luogo sicuro, attraverso Nostri diretti delegati e fiduciari.
A tale proposito, qualche personaggio, millantandone il possesso, pare che gli abbia attribuito anche un valore profano e pecuniario, dimenticandosi che tale documento storico non può avere un vile valore monetario, in quanto è di inestimabile valore morale, storico ed istituzionale, attestante l’inizio ufficiale della Massoneria di Rito Scozzese Antico ed Accettato in Italia.
D: avete rapporti ufficiali con altri Supremi Consigli nel mondo.
R: Si, certamente, con particolare riguardo all’Europa ed al Mediterraneo.
D: ci sono altri Supremi Consigli in Italia che voi ritenete regolari.
R: Secondo la Convenzione di Charleston del 1786 può esistere un solo Supremo Consiglio per ogni territorio nazionale.
Riteniamo, tuttavia, che tutti coloro che svolgono i loro Lavori rituali con il Corpus Juris sull’Ara, seguendo i Principi Internazionali di Regolarità Massonica, possono essere ritenuti moralmente regolari. In Italia esiste un caso particolare: nel 1949, su mandato del Supremo Consiglio di Washington, è stato costituito un Supremo Consiglio, attualmente presieduto dal Sovrano Ernesto Pettinato 33°, il quale ha origini certe, documentate e regolari.
D: ritiene possibile una riunificazione del Rito Scozzese in Italia.
R La nostra vocazione è quella di unire e non di dividere!
Tuttavia ciò potrebbe avvenire solo se le parti avessero l’intento sincero di incontrarsi e confrontarsi senza alcuna remora o ripicca, facendo un’analisi asettica e critica di quanto avvenuto, cercando e trovando, così, quell’armonia necessaria per il compimento del nostro lavoro e di ogni nostra azione. L’esempio migliore e più pregnante, attualmente, è rappresentato proprio dagli stretti rapporti di amicizia e di reciproca stima, che intessiamo con il Supremo Consiglio, di cui alla domanda precedente, con il quale stiamo veramente valutando la concreta ipotesi di una ricongiunzione a breve.
D: reputa che la Massoneria ed il Rito Scozzese debbano riprendere il proprio ruolo nella vita sociale ed etica in Italia.
R: Certamente si, anzi è doveroso!
Soprattutto in questa epoca di degrado morale e sociale, sarebbe opportuno riuscire ad abbattere quel falso teorema, ormai diffuso e, purtroppo, di comodo per alcuni, per cui Massoneria sarebbe sinonimo di Malaffare. Solo così potremo adempiere a quello che è il nostro compito e dovere, riprendendo quel ruolo di esempio e di sostegno per la società.
Allora i Massoni, quali uomini liberi e di buoni costumi, saranno al centro di questa necessaria rinascita etica, di cui la società moderna necessita per uscire definitivamente dalle tenebre del relativismo e del soggettivismo. Sempre nel rispetto dei nostri Regolamenti e delle Leggi dello Stato Italiano.
D: Venerabilissimo e Potentissimo Sovrano, la ringrazio per la sua disponibilità e cortesia. La Massoneria ha bisogno di immagine e di un nuovo modo di comunicare.
R: Noi ringraziamo lei per essersi posto il quesito sulla legittimità del Rito Scozzese in Italia e sul ruolo che noi dobbiamo svolgere nella società per la sua elevazione e fortificazione morale ed umana.
Grazie ancora.

Kadosch