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700 anni fa! PDF Stampa E-mail
Lunedì 10 Marzo 2014 13:45

alt La sera dell’11 marzo del 1314 a Parigi sull’isolotto de l’Ile de la Cite, per ordine del Re Filippo IV, detto il Bello, Jacques de Molay, gran maestro dei Templari, e Geoffroy de Charnay, precettore di Normandia, vengono bruciati sul rogo.
Prima di essere avvolto dalle fiamme, Jacques de Molay pronuncia la famosa maledizione contro il re ed il pontefice Clemente V: “Vi chiamo a comparire entro un anno davanti al tribunale di Dio per ricevere il castigo che meritate.
Maledetti, maledetti! Sarete tutti maledetti, voi ed i vostri discendenti fino alla tredicesima generazione!”.
La profezia si avverò ed i due personaggi morirono entro un anno. Qui termina la storia del più potente Ordine Cavalleresco mai esistito; qui inizia la leggenda dei Templari.
Sono passati 700 anni, ma il fascino dei Templari non accenna a diminuire. La Massoneria Scozzese rivendica con fierezza la continuità ideologica, culturale ed iniziatica di un Ordine, il quale non ha rappresentato solamente una grande potenza economica e militare, ma ha indicato all’uomo mille rivoli di un mondo, quello cristico, che deve essere esplorato e penetrato, perché l’uomo possa e debba rinascere.
i Templari, ovvero i Cavalieri del Tempio, ci ricordano l’importanza della regola, che l’uomo moderno può tranquillamente interpretare come rispetto delle regole, delle leggi, dell’altro.
Il rispetto per sé e per l’altro, ovvero la libertà, intersa come un insieme di limiti.

Kadosch