Contenuto Principale
English (United Kingdom)Italiano (Italia)
Licio Gelli è passato all’Oriente Eterno PDF Stampa E-mail
Mercoledì 16 Dicembre 2015 20:19

Martedì 15 dicembre, all’età di 96 anni, Licio Gelli è spirato nella sua residenza di Arezzo a Villa Wanda. È stato un personaggio molto discusso. È stato Maestro Venerabile della Loggia Propaganda n. 2 del Grande Oriente d’Italia, una loggia storica nel panorama della Massoneria italiana. È stato un personaggio che ha avuto una forte influenza su avvenimenti nazionali ed internazionali. Quando agli inizi degli anni 80’ la Procura di Milano iniziò ad indagare sulle varie vicende collegate alla predetta loggia ed al suo presidente, si scoprì una serie di intrecci polico/finanziari, che hanno inciso profondamente in quegli anni ed in quelli successivi. È stata istituita una commissione d’inchiesta, denominata Anselmi dal nome del suo presidente, che ha indagato per anni. Centoventi volumi, ora consultabili online, hanno ripercorso un periodo di intrecci, che nulla hanno, però, a che vedere con il percorso massonico. È nostra opinione che si debbano scindere e separare i vari aspetti del problema: se Licio Gelli ed alcuni membri della loggia hanno commesso reati, è giusto che debbano pagare secondo le nostre leggi vigenti. È invece errato abbinare una eventuale attività criminale o criminosa alla Massoneria generalizzandola come istituzione. A parziale scusante dell’opinione pubblica, la riservatezza della Massoneria può forse aver generato una perplessità generica di non conoscenza. Possiamo dire che il Grande Oriente d’Italia non abbia vigilato con accortezza e nelle forme necessarie, ma non possiamo certamente dire che il G.O.I. e/o la Massoneria siano stati correi oppure che l’Istituzione sia dedita al complotto ed alla criminalità. Pur tuttavia, l’errore commesso dai Vertici di allora, seppur vogliamo chiamarlo errore, è stato quello di adottare la politica del riserbo, anche se questa è una caratteristica peculiare del nostro percorso. Dopo tanti anni, quando si parla di Massoneria si generano ancora controverse sensazioni: è una istituzione al di fuori della legge, che complotta, che fa affari sporchi, che si abbina con la criminalità specialmente al sud ed altre amenità. Non è nostra abitudine prendere una posizione precisa senza avere tutti gli elementi necessari. Quello che possiamo dire, e lo diciamo con forza, è che la Massoneria è una nobile istituzione che nulla a che vedere con le episodiche brutture, ove possano essere coinvolti, singolarmente, massoni, di tessera ma non di animo. Noi dobbiamo avere il coraggio e la forza di far pulizia al nostro interno, qualora fosse necessario, e di essere presenti nello scenario politico, morale e sociale della Nazione come punto centrale di aggregazione e di raffronto. La missione della Massoneria è quella della costruzione della Grande Opera, ovvero di un mondo dove la Armonia, la Pace e la Giustizia siano elementi essenziali per una società ed un progresso duraturi nel tempo. La Massoneria, essendo un percorso iniziatico, è riservata a pochi; la moltitudine lasciamola alle associazioni ed alle realtà profane. Lo stiamo ripetendo da molto tempo, purtroppo inascoltati, sulla necessità che le parti buone e sane della Massoneria Italiana debbano parlarsi ed abbandonare la politica dei “cortili” per traguardare una unità che sembra essere sempre più chimera. Ci auguriamo che “sulla via di Damasco” ci siano illuminazioni e che si dia spazio ad un progetto comune, evitando personalismo stupidi e sterili. Che il Grande architetto illumini le nostre menti e rinsaldi i nostri cuori.