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Il Pozzo Sacro di Santa Cristina o della Luna PDF Stampa E-mail
Lunedì 19 Dicembre 2016 21:27

Vicino ad Oristano, nell'altopiano basaltico di Abbasanta, nella Sardegna centro-occidentale, si trova il complesso architettonico di Santa Cristina, una delle più importanti aree sacre di età nuragica. L’area, tradizionalmente attribuita alla cultura dei nuraghi che ha popolato la Sardegna dal XVIII al II secolo a.C. comprende un sito molto strutturato,

completo di abitazioni, torri di guardia e magazzini. Il centro del sito è il Pozzo di Santa Cristina, conosciuto anche come pozzo della Luna. A parte la vicinanza con la chiesa omonima all’interno del complesso, struttura dedicata alla santa intorno al 1200 d.C. e edificate su una delle strutture pre-esistenti, il pozzo non ha alcun legame tradizionale con la cultura cristiana e, probabilmente, nemmeno con quella nuragica prevalente all’interno del sito. Infatti il pozzo si immerge all’interno di un recinto ellissoidale, andando a creare un percorso di 25 gradini che termina in una fonte sotterranea di acqua perenne, presentando un’architettura di stampo egizio-sumero e totalmente aliena alle strutture circostanti. L’apertura trapezoidale ricorda chiaramente forme tipiche delle prime piramidi a gradoni egizie, o mastaba, e delle progenitrici sumere. Inoltre, la perfezione nella posatura delle pietre, le forme mirabilmente squadrate e l’orientamento astronomico della struttura suggeriscono una complessità architettonica unica nel suo genere. Il pozzo è orientato in modo che il sole splenda sulle acque durante gli equinozi e la luna durante la sua massima declinazione, che avviene ogni 18 anni e 6 mesi. Non si sa molto della funzione rituale del pozzo, ma esiste una struttura molto simile in Egitto ad Abydos, dedicata alle iniziazioni lunari e al culto di Iside. Molto probabilmente in questo caso ci troviamo davanti ad un tempio acquatico davvero unico, dove la tradizione esoterica egizia si fondeva perfettamente con le pratiche degli antichi Shardana, i popoli sardi citati nelle lettere di Amarna che Rib Hadda di Biblo scambiò con il faraone Akenathon intorno al 1350 a.C. e che Ramses II arruolò nella sua guardia reale. Il legame tra Egitto e Sardegna è, quindi, davvero antichissimo e confermato dalle iconografia di vestiti, statuette e utensili rinvenuti nella cultura nuragica e rappresentati nei monumenti egizi. Il pozzo di Santa Cristina è un’affascinante e ulteriore prova di questo. Come non sentire la risonanza dell’iniziando che veniva bendato e fatto scendere lentamente sotto terra, immerso in canti rituali e rumori di spade, un crescendo di emozione e vibrazione che trovava realizzazione piena nel contatto con la luce, con l’epifania del sacro. Tutto questo avveniva più di 3000 anni fa e si è perpetuato nei trenta secoli successivi nei rituali misterici ed iniziatici che sono giunti fino ai moderni liberi muratori, passando per misteri eleusini e mitraici, cristianesimo gnosticismo, templari, catari e movimenti rosacrociani. Domenica 18 dicembre il Centro di Studi Esoterici “Biblioteka Onlus” ha organizzato una visita culturale, guidata dal rappresentante del Centro Studi per la Sardegna, in occasione della visita nell’isola del presidente nazionale Massimo Criscuoli Tortora. Numerosi i partecipanti all’evento, terminato con un momento di incontro e di riflessione sulle tematiche evidenziate durante la visita al Pozzo della Luna. Con questo evento il Centro Studi “Bibliotheka Onlus” inizia la sua attività di studio e ricerca in Sardegna.”

 

Fr. Horakt