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Il Silenzio PDF Stampa E-mail
Domenica 08 Gennaio 2017 22:29

Che il silenzio non sia solo la negazione o l'interruzione della comunicazione, ma un mezzo di espressione di pensieri ed emozioni è convinzione che risale ai primi retori. Da Cicerone a Quintiliano, a Seneca si sostiene che un bravo oratore non solo deve saper parlare (persuasivamente), ma anche tacere (efficacemente). Il silenzio è messaggio. La scelta di non dire è un atto linguistico.

Bene, così leggiamo su wikipedia. Un massone ha il dono del silenzio: negli apprendisti per mettere ordine nei suoi rumori dell’animo e della mente, nel maestro come momento di riflessione e di saggezza. John Cage, illustre compositore del novecento e fautore della “sezione aurea” nella musica, nel silenzio riesce a sentire dei suoni, i suoni del suo corpo: il battito del cuore, il sangue in circolazione. Ciò che ne ricava è la consapevolezza dell'impossibilità del silenzio assoluto. Il silenzio è una condizione del suono, è materia sonora: sottolinea e amplifica i suoni, li rende più vibranti, ne preannuncia l'entrata, crea suggestivi effetti di attesa e sospensione. Il silenzio è un mezzo espressivo, è pieno di potenziale significato. Ecco perché è importante stare in silenzio per ascoltare se stessi. Il rumore che emettiamo con le parole spesso servono solo ad esprimere la nostra vanità. Ascoltiamo noi stessi, con l’umiltà di coloro che sanno di non sapere. Buddha ha detto: “Prima di parlare domandati se ciò che dirai corrisponde a verità, se non provoca male a qualcuno, se è utile, ed infine se vale la pena turbare il silenzio per ciò che vuoi dire.”. Ecco il silenzio è la forma più sublime di rispetto e di dignità dell’Uomo. Nella vita di tutti i giorno e, purtroppo, anche nel mondo massonico il silenzio non è più di moda. La televisione, quella commerciale e di intrattenimento dove si litiga e ci si insulta, ha contagiato le relazioni interpersonali. Si parla e si sparla, spesso in giro, ma il saggio sa che “più sono vuote le teste, più sono lunghe le lingue”, come acutamente disse Bruce Lee. E per finire, una speranza per il 2017: “immagini il silenzio se tutti dicessero solo quello che sanno?” Karel Capek.

 

Kadosh