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Nessuno può derogare dalle norme di una associazione PDF Stampa E-mail
Venerdì 05 Aprile 2019 17:19

Ci perviene questa notizia molto interessante. Infatti, si discute tanto sulle decisioni prese da Organi di una Obbedienza Massonica ed

i relativi ricorsi alla Magistratura ordinaria. Senza nulla togliere alla stessa, le decisioni prese legittimamente da Organi ufficiali sono e devono essere legittime e regolari. Ecco la notizia. “Il Tribunale di Napoli ha emesso un provvedimento destinato ad avere una risonanza in tutto relativi ricorsi alla Magistratura ordinaria. Senza nulla togliere alla stessa, le decisioni prese legittimamente da Organi ufficiali sono e devono essere legittime e regolari. Ecco la notizia. “Il Tribunale di Napoli ha emesso un provvedimento destinato ad avere una risonanza in tutto l’universo massonico” e anche al di fuori di esso. Avendo preso atto di un provvedimento adottato da un organo di giustizia interna, con il quale il capo di un’Obbedienza era stato radiato per gravi colpe commesse, in violazione dello Statuto, il Tribunale ha decretato che lo stesso non fosse legittimato a proporre un giudizio dinanzi alla Magistratura ordinaria, nella qualità di responsabile della Istituzione dalla quale è stato espulso. Tale pronuncia è di grande rilevanza, in quanto contribuisce a chiarire i rapporti tra le associazioni, le norme interne che ne regolano l’attività e l’ordinamento giuridico statuale. Per la cronaca, il provvedimento ha riguardato l’Avv. Antonio Binni, già Sovrano Gran Commendatore Gran Maestro della Gran Loggia d’Italia degli ALAM (Palazzo Vitelleschi), radiato dall’Alta Corte di Giustizia, Organo apicale della giustizia massonica nell’ambito del Supremo Consiglio d’Italia, per essersi reso responsabile di gravi violazioni dello Statuto. Questi aveva fatto ricorso alla Giustizia ordinaria nella presunta qualità di Gran Maestro della GLDI degli ALAM, per ottenere il riconoscimento del diritto esclusivo a fregiarsi del Sigillum Neapolitanum. La decisione del Tribunale di Napoli induce ad una riflessione: in una associazione, nessun vertice può arrogarsi il diritto di violare le norme interne senza subirne le conseguenze, non soltanto in ambito associativo, ma anche nei rapporti esterni. Infatti – secondo il Tribunale - una sanzione legittima adottata da un organo di giustizia interna non può essere ignorato dal giudice ordinario”. Noi ci permettiamo di aggiungere: chi accetta spontaneamente le regole di un’associazione, deve sottostare alle decisione degli organi della stessa, avendo certamente il diritto di ricorrere, ma all’interno delle regole dell’associazione stessa.


Kadosh