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L'Uovo Cosmico, origine del Mondo PDF Stampa E-mail
Venerdì 19 Aprile 2019 21:27

Nella Tradizione Ermetica accompagna, da sempre, la dimensione microcosmica, riferita all'Uomo, a quella macrocosmica, riferita al Mondo, l'uovo come origine della vita diventa l'uovo che dà origine al cosmo, l'«Uovo

Cosmico», o «Uovo del Mondo». Ad esempio, restando in tema dei culti della Grande Madre, è significativo citare un mito, riferito alla dea Eurinome (la Cibele dei Frigi), proveniente dalla tradizione Pelasgica. Si dice che la Dea, in principio emerse nuda dal Caos primordiale. Non trovando dove poggiare i piedi, divise il cielo dal mare e cominciò a danzare sulle sue onde, spostandosi in questa sua danza in direzione sud. Avvertendo, alle proprie spalle, il vento del nord che soffiava, le parve una cosa nuova e meravigliosa, e decise così di dare atto alla creazione. Ella afferrò il vento del nord, e lo sfregò tra le sue mani finché esso non prese la forma di un serpente, Ofione. Continuando a danzare in modo sempre più selvaggio e sensuale, finì per attrarre il desiderio del serpente, che infine l'avvolse nelle sue spire e si unì a lei. La Dea, trasformatasi in colomba, volò sul pelo dell'acqua e depose su di esse un uovo, comandando al serpente di avvolgerlo per sette volte. Ciò fatto, l'uovo cosmico alla fine si dischiuse, lasciando uscire tutte le cose del creato. In seguito a quest'atto il serpente inorgoglito cominciò a ritenersi egli stesso creatore, piuttosto che strumento della creazione, e la Dea irata per tanta superbia lo relegò al buio delle caverne. Questo mito, dal quale traspare vento del nord che soffiava, le parve una cosa nuova e meravigliosa, e decise così di dare atto alla creazione. Ella afferrò il vento del nord, e lo sfregò tra le sue mani finché esso non prese la forma di un serpente, Ofione. Continuando a danzare in modo sempre più selvaggio e sensuale, finì per attrarre il desiderio del serpente, che infine l'avvolse nelle sue spire e si unì a lei. La Dea, trasformatasi in colomba, volò sul pelo dell'acqua e depose su di esse un uovo, comandando al serpente di avvolgerlo per sette volte. Ciò fatto, l'uovo cosmico alla fine si dischiuse, lasciando uscire tutte le cose del creato. In seguito a quest'atto il serpente inorgoglito cominciò a ritenersi egli stesso creatore, piuttosto che strumento della creazione, e la Dea irata per tanta superbia lo relegò al buio delle caverne. Questo mito, dal quale traspare già il legame del serpente con le forze creatrici, in seguito relegate al mondo sotterraneo (il mito delle correnti telluriche), è assai simile ad uno ancora più antico, citato nei Veda, le quattro raccolte sacre di inni della tradizione induista portata in India dagli invasori provenienti dal nord ("Veda" è un termine sanscrito che significa "Sapere"). In esso si narra della dea Vinata, che guarda nella direzione in cui il limite dell'oceano si unisce con il cielo: dall'uovo cosmico che essa depone nasce un essere alato la cui prima opera sarà quella di riscattare la madre dal potere dei serpenti. Nelle dottrine metafisiche degli induisti d'Oriente, quando Brahma si racchiude nell'Uovo del Mondo (Brahmanda), forma il germe primordiale della vita cosmica, chiamato "Hiranyagarbha", un nome che letteralmente significa "Germe d'oro". In un passo dei Rig Veda (il "Libro dei Versi", uno dei quattro Veda), si afferma in proposito: "In un'oscurità profonda, come abisso tenebroso senza luce, il Germe che dormiva ancora nel suo involucro d'oro esplose, come unico essere, per il calore ardente". Questo testo, che risale ad un periodo compreso tra il 6000 e il 4000 a.C., ricorda troppo da vicino la moderna teoria del Big Bang secondo cui l'universo intero ha preso vita dal nulla da un'esplosione iniziale nel quale l'Energia pura ha cominciato a trasformarsi in Materia, una teoria che gli scienziati hanno cominciato a scoprire solo a partire dagli anni '20 del 1900. Come archetipo cosmogonico, l'Uovo del Mondo è presente in moltissime altre culture. Per la religione taoista cinese (IV sec. d.C.), si descrive il mito di Pangu, il creatore del mondo. Narra il mito che all'inizio c'era solamente il Caos, che ad un certo punto si coagulò in un Uovo Cosmico impiegando in questo processo 18.000 anni. All'interno dell'uovo i principi primordiali Yin e Yang si stabilizzarono fino a che non raggiunsero l'equilibrio. A questo punto, da questo equilibrio perfetto emerse il dio Pangu, un essere gigantesco dall'aspetto selvaggio, villoso e provvisto di corna (come il dio greco Pan, si noti la sottile analogia anche etimologica). Esprimendo il desiderio di creare, Pangu prese una pesante ascia e con essa spaccò in due l'Uovo Cosmico, creando dalle due metà la Terra (Yin) e il Cielo (Yang). Pangu mantenne il Cielo e la Terra separati ponendosi tra essi e sorreggendo il cielo al di sopra della terra, e nel frattempo cresceva e li separava sempre più, in un processo che durò altri 18.000 anni. In questa operazione fu aiutato da quattro creature: una tartaruga, il Qilin (un essere cornuto simile ad una Chimera greca), la Fenice e un dragone. Al termine del periodo, Pangu terminò la creazione trasformando il suo respiro in vento, la sua voce in tuono, il suo occhio sinistro nel sole, quello destro nella luna ed infine il resto del suo corpo in montagne e tutta la superficie terrestre. Nel Buddismo Zen dall'antico Giappone, all'inizio dei tempi era solo il Caos, racchiuso all'interno di un uovo al cui centro si celava il seme creatore. Presso i Celti, l'uovo cosmico si chiamava Glain, ed era un uovo di colore rosso deposto su una spiaggia da un rettile marino. Per i Bambara (l'etnia principale del Mali) in origine c'era un uovo vuoto che successivamente si è riempito e si è sviluppato in seguito all'azione di un soffio creativo dello Spirito. Nel mito polinesiano Vari-Ma-Tetakere vive in una noce di cocco cosmica: si tratta di un adattamento regionale ma tuttavia si noti che anche la noce di cocco ha in realtà la forma di un uovo. Infine, presso gli antichi Egizi, il mito si esplica nella figura della Fenice, un uccello leggendario che può vivere fino a 500 anni e che, sentendosi prossimo alla morte, si ritira in un luogo isolato e costruisce un nido a forma di uovo su una quercia, o una palma, intrecciando insieme ai ramoscelli anche arbusti di piante odorose, come l'incenso e lo spigonardo. Entrata nel nido, lasciava che il sole la incendiasse e la facesse bruciare completamente. Dopo la combustione completa, dalle ceneri rimaste emergeva una larva, o un uovo, che il sole faceva rapidamente crescere e maturare nell'arco di tre giorni. Da questo uovo rinasceva poi la nuova Fenice, giovane e potente, che volava via verso Heliopolis e andava a posarsi sull'Albero Sacro.

Kadosh