Anno 2015 – Il Cambiamento Stampa
Martedì 30 Dicembre 2014 16:45

A caratterizzare dal punto di vista astrologico l’anno 2015 sarà il passaggio di Giove nel segno del Leone. Il transito troverà il sostegno di Urano in Ariete e di Saturno in Sagittario. Anche Venere, nel segno del Leone da giugno ad ottobre, sosterrà il passaggio.

Nuovi scenari prenderanno forma dall’11 agosto, quando Giove entrerà nel segno della Vergine. La presenza di Saturno nel segno del Sagittario sarà l’artefice di radicali cambiamenti, modificando completamente la strada intrapresa dagli anni passati. Questo è quanto si legge su uno dei tanti siti internet a proposito dell’anno che sta per entrare. Indubbiamente, dalle parole che appaiono e che forse sono sempre le stesse di anno in anno, si parla di cambiamento, ma il cambiamento, seppur aiutato dalla presenza di Saturno in Sagittario, una delle sue Case naturali, è indicato in astrologia. Siamo noi che determiniamo con la nostra energia propositiva il cambiamento. Cambiare significa innovare e rinnovare. Significa dare nuova linfa vitale a quella bellissima pianta che è la Vita. La natura si rinnova, cambia, muta e risplende continuamente. L’Uomo quasi sempre tende a vivere di ogni situazione pregressa, perché è sicura o, quanto meno, così appare. Chi esplora, chi cerca nuove vie, che vuole sublimare se stesso nella ricerca misterica della Verità, non fa altro che scoprire per se e rivelare per gli altri. Gli altri che non hanno ancora svelato se stessi al riflesso dello Specchio della Vita. Lo specchio di Dorian Gray mette a nudo le tue debolezze. È meglio, quindi, coprire con un velo di oblio il riflesso di noi stessi, affinché quella poca luce che rimane in noi come alone morganatico possa illudere chi non ama la Luce come noi. Diogene cercava l’Uomo con una lucerna, ma l’Uomo cosa dovrebbe cercare? Solo chi ha il coraggio di guardarsi allo specchio per vedere effettivamente la realtà, è pronto ad affrontare un cambiamento, che può essere doloroso per se e disconoscente per gli altri. L’iniziato, colui che ha scoperto l’umiltà ovvero la conoscenza dei propri limiti, è un uomo solo; solo nella sua consapevolezza, solo nella sua solitudine di diverso dagli altri. Il branco, la società vive di stereotipi, di modi standardizzati, di un singolarismo e personalismo che mortificano la parte spirituale dell’uomo. Chi riesce a comprendere che per crescere è necessario cambiare? Nemo profeta in patria. Nessuno sarà mai seguito se guarderà lontano. Giordano Bruno, che parlava di mondi diversi, fu arso vivo; ora ha una bellissima statua in una delle più belle piazze di Roma, ma ha dovuto attendere secoli prima che l’umanità si accorgesse della sua grandezza. La Chiesa, nonostante tutto, non ha ancora ammesso l’errore. Quante incrostazioni di pochezza sono in noi! La Natura tende ad unire; l’Uomo a dividere. Divide et Impera, era la guida del potere dell’Impero Romano. I nostri Padri avevano compreso che alimentando i minimi, avrebbero avuto facile gioco nel comandare e regnare nelle grandi cose. Noi massoni ed iniziati, consapevoli che solo ascendendo ad un livello superiore, trasformandosi nell’Athanor, crogiulo ove solvi et coagula, dobbiamo cambiare, cominciando da noi stessi, affinché anche il mondo possa cambiare. L’anno 2015 è un anno di grandi cambiamenti; dobbiamo anche noi essere protagonisti di una rinascita dell’uomo, della sua coscienza, del suo vivere quotidiano, in un’ottica nuova di etica e di civiltà. È il nostro compito, la nostra missione di uomini liberi di pensare, ma gioiosi schiavi consapevoli di servire con onore e dignità la Verità. Il Gattopardo soleva dire “… è necessario che tutto muti perché nulla cambi …”. Sembra una contraddizione: invece è la base della rinascita. Solo avendo basi solide, una tradizione su cui fondare il futuro, un giusto distacco dalla cupidigia e dal personalismo, è possibile erigersi a terzi, prima di noi stessi e poi del mondo. Gengis Khan diceva “… una sola verga da sola è debole, due intrecciate son più forti, ma tre unite difficilmente si spezzano …”. ricordiamo le dodici verghe dei littori che accompagnavano e proteggevano i Consoli romani. Rappresentavano la forza e l’unione, la determinazione e la dirittura morale. L’anno 2015 sia di stimolo per una rinascita dell’intera umanità, della nostra amata Italia e per la Massoneria, che ha bisogno di credere in se stessa e di riappropriarsi dei suoi valori fondanti.

 

 

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