Ancora sulla necessita’ di riunire le forze Stampa
Martedì 25 Agosto 2015 18:29

E’ durante l’ozio che spesso si ha il tempo di ripercorrere le fasi della propria esistenza massonica. Tanti massoni, forse troppi, oggi si ritrovano orfani non tanto di una istituzione cui fare riferimento (ne sono state contate piu’ di trecento in Italia),quanto dell’ideale cui avevano giurato al momento dell’iniziazione. Quali sono i dubbi? Facendo una inchiesta e successiva meta-analisi sul web, ormai strada necessaria per ogni rapporto sul sociale, sono emersi dati di uno straordinario interesse. Innanzitutto il primo fenomeno che risalta e’ la parcellizzazione a cui abbiamo accennato. Veramente tante obbedienze per una nazione come la nostra. E’ vero che la nostra storia e’ stata caratterizzata dal ventennio fascista che abolendo di fatto la Massoneria esistente ha poi consentito, alla ripresa della democrazia, l’instaurarsi dei mille rivoli massonici. E’ fatto da tutti conosciuto che al risvegliarsi delle obbedienze tradizionali, per motivi a volte anche futili, si siano venute creando decine di realta’, ognuna con la autoproclamazione di regolarita’ ed unicita’ sul territorio. Ma la cosa straordinaria che e’ emersa da questo studio e’ che la tendenza alla frammentazione ancora oggi continua ed e’ in espansione. L’universo massonico italiano e’ identico all’universo stellare, essendo ormai dimostrato che le galassie sono in costante allontanamento una dall’altra, fenomeno che e’ stato addebitato alla presenza di una forza sconosciuta chiamata “energia oscura”. Anche le galassie massoniche sembrano essere vittime di questa oscura forma di energia (non certo massonica) che tende a dividerle ed ad allontanarle una dall’altra. Spesso i motivi delle divisioni sono risibili e sarebbero risolvibili se i fratelli rivolgessero il loro pensiero al bene generale dell’ordine cui appartengono. Altrettanto spesso vi sono motivi di incomprensione e di divergenza sulle politiche massoniche di una certa obbedienza, altre volte sono proprio i fratelli piu’ anziani, stanchi di fare massoneria inutile a cercare nuove vie nella convinzione giusta o sbagliata di potere migliorare se stessi e l’ordine massonico. Vero e’ che alla fine ci si divide, si cercano percorsi alternativi, si fondano altre mini-istituzioni che non possono avere forza e peso nel sociale. L’antico albero della massoneria e’ ormai quasi spoglio, ha molti rami spezzati, e’ veramente malridotto, ma ha ancora salde le radici. E’ ancora in grado di germogliare e di ricoprirsi di fronde purche’ gli vengano tolte le miriadi di inutili frasche che lo soffocano. Per vero, tentativi ne vengono sperimentati anche a livello internazionale. Ma anche in questo campo si riflette la metodologia della separazione. Sono infatti state fondate diverse Istituzioni Internazionali o “Federazioni”, ma spesso in contrasto tra di loro e quasi sempre l’una il duplicato dell’altra. Ma allora: a cosa può servire una Massoneria così frammentata ? A nulla. Anche le istituzioni tradizionalmente forti e che contano migliaia di iscritti, patiscono questi fenomeni di dissolvenza dell’ideale massonico, rendendosi nel sociale come e poco più di un qualsiasi club. Di chi o cosa la colpa di tutto ciò? E’ degli stessi massoni, che pur di totalizzare una specie di raccolta punti da market, imprimono all’istituto della tegolatura velocità non compatibili con la conoscenza di chi bussa alla porta del Tempio. Per carità, non vuole esserci razzismo in questa affermazione. Non posso pensare di diventare un artista solo iscrivendomi ad un corso di disegno/pittura… dentro debbo possedere quel qualcosa in più che deve scavalcare il mio desiderio e far maturare le mie qualità. Una recente indagine statistica ha rilevato che da un punto di vista numerico, le professioni più presenti in Massoneria sono quelle dell’avvocato e del medico. Ciò è facilmente spiegabile per il percorso umanistico che le due professioni necessitano di fare per potere esprimersi al meglio ed è normale in questo contesto ritrovarvi più frequentemente degli spiriti idonei al viatico massonico. Ma lasciamo che siano ottimi avvocati e medici e non pessimi fratelli! Cosa fare, allora? Come procedere? Innanzitutto bisogna inseguire l’obiettivo di rendere l’Istituto Massonico il più possibile unito ed omogeneo, invito rivolto soprattutto alla miriade di piccole realtà, che considerandosi uniche portatrici del giusto Verbo, ritengono di essere il Davide castigatore di Golia. Raggiunto tale obiettivo, la forza della Conoscenza e dello Spirito potranno prendere il sopravvento, se diligentemente guidate, e ridare alla Massoneria il suo giusto volto, non più attaccabile da saccenti inutili personaggi che anche in questa debolezza trovano modo per i loro profani interessi.

 

Nicola Diano

22/08/15