Peppino Evangelisti, patriota perugino, fu massone. Abbandonato lui e la sua tomba Print
Monday, 14 May 2018 20:52

Affiliato inizialmente alla Loggia Guardabassi (professione verniciatore), divenne poi elemento di spicco nella Loggia XX giugno 1859 della quale è stato anche Maestro

Venerabile con Guglielmo Miliocchi “Grande Oratore”. Ed è stato grazie all'amicizia e all’ammirazione coltivata nei confronti di Evangelisti che scelsero di essere iniziati a Perugia i “quattro moschettieri” Peppino, Menotti, Ezio e Sante, nipoti di Giuseppe Garibaldi, davanti ai quali si sarebbero spalancate le porte di ogni loggia massonica del Mondo. Figura di spicco della società e massoneria umbra, Evangelisti ha vissuto una vita spesa coltivando l'amore per il ciclismo, la fede negli ideali repubblicani e nella massoneria perugina nella quale è entrato “senza una lira in tasca come verniciatore” e “senza una lira, e come verniciatore, è uscito”. Che rimpianti per questi uomini e massoni! Ora, la sua tomba è in stato fatiscente ed alcuni concittadini hanno chiesto all’Amministrazione Comunale di provvedere ad un restauro. Rassicurazioni generiche, che la Massoneria locale abbia elevato voci di protesta per lo stato di abbandono ma chi era Giuseppe Evangelisti? Repubblicano fervente ed amico fraterno di Guglielmo Miliocchi, è stato tra i primi perugini a rispondere all'appello di Ricciotti Garibaldi, secondogenito di Giuseppe Garibaldi ed Anita, arruolandosi nel Corpo dei garibaldini accorsi in difesa della Grecia contro l'Impero Ottomano. Tornò sempre con i garibaldini a combattere nella penisola balcanica e nel 1914 contribuì con Publio Angeloni, padre di Mario, e Miliocchi ad organizzare la spedizione alle Argonne a fianco dei francesi contro i tedeschi. Partendo poi volontario sempre con Miliocchi e Lamberto Duranti. Con il grado di maggiore si distinse così tanto che i francesi gli assegnarono la Legione d'Onore. Tornato in Italia è stato volontario nella Prima Guerra Mondiale. E' morto nel 1935, povero ed esule, in Francia. Ed è da considerare per tutto quello che disinteressatamente ha fatto un eroe e padre della Patria europea. Un uomo, un massone che credeva nella universalità della Fratellanza e della Libertà

 

Kadosch