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Ingiurie e minacce PDF Print E-mail
Friday, 12 September 2014 13:29

Massimo Criscuoli Tortora Il convegno di venerdì scorso a Locri ha riscosso grande interesse ed i ritorni sono stati più che positivi. Le obbedienze regolari del territorio hanno aperto un dialogo tra loro e con la Serenissima; le autorità hanno mostrato attenzione allo sforzo che stiamo attuando per un rapporto sempre più aperto e diretto con la società civile. I media hanno risposto con disponibilità e positività. È stato un bel successo. Ma evidentemente qualcuno non si aspettava questa iniziativa. Alcune frange della politica, dopo averci indicati come profanatori della Casa Comunale, dimenticando che quello è il luogo deputato per una democrazia compiuta, si sono espresse con queste parole: “...meglio non commentare! Invitiamo solo i cittadini a memorizzare i volti dei massoni presenti, nella speranza che Locri non abbia mai bisogno di queste persone. È proprio vero che in Italia si è persa la capacità di provare vergogna …”. Hanno proprio ragione ……. è meglio non commentare! Così sono cominciate le persecuzioni a sfondo razziale e religioso! Sarebbe sufficiente seguire il pensiero di Papa Francesco:”….chi sono io per giudicare?”. Poi sono venute anche minacce trasversali da parte di individui di infimo livello etico/morale. Abbiamo ricevuto una telefonata da un “amico degli amici”, il quale ha riferito un messaggio che ci inviava uno scarso individuo; questo il messaggio “…dì a Massimo di non fare il petulante, di essere un uomo e di non nominare il nome di Dio invano ai calabresi …”. Grazie per aver evidenziato la grande importanza del convegno che sta portando alla luce la pochezza dell’uomo. Questo individuo è stato radiato dalla Serenissima per gravissime colpe. Pensate che un giorno ci chiamò e ci comunicò che alcuni “ottimi” fratelli, suoi amici, avevano chiesto la regolarizzazione. Ci recammo a Reggio Calabria, dove ci attendeva un gruppo di persone; chiarimmo subito quale fosse la procedura per l’ingresso nella Serenissima. Ovviamente in primis carichi pendenti e casellario giudiziario! L’incontro scivolò sulla organizzazione della nascente loggia: candidamente questi personaggi ci comunicarono che la loro intenzione era quella di costituire una realtà massonica che si occupasse di affari! Ascoltammo tutto il progetto in silenzio e concludemmo l’incontro preconizzando problemi con la giustizia. È superfluo dire che non si fece nulla. Ecco chi noi vogliamo isolare dalla Massoneria, ma anche dalla società civile! Fu una spiacevole esperienza.

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