Adelphi Philosophi |
Thursday, 15 January 2015 16:08 |
Agape con Alchimia - Mercoledì sera 14 gennaio in Roma, in un posto noto solo ai viandanti, gli Adelphi Philosophi si sono riuniti in agape fraterna per dissertare sull’Alchimia, questa scienza non scienza misteriosa ed affascinante.
Primus inter pares, ha fatto gli onori di casa Empirico, coadiuvato dal sempre efficiente Plotino. Parco ma soddisfacente il desinare, molti gli Adelphi presenti: oltre una ventina. Le parole del nostro Michele, iniziato ed alchimista, hanno guidato i nostri primi passi nel mondo magico e lucente dell’Alchimia. Abbiamo appreso che termine alchimia deriva dall'arabo al-kīmiyya o al-khīmiyya (الكيمياء o الخيمياء), composto dell'articolo determinativo al (che può assurgere anche al significato di Dio) e della parola kīmiyya che significa "chimica" e che a sua volta, sembrerebbe discendere dal termine greco khymeia (χυμεία) che significa "fondere", "colare insieme", "saldare", "allegare", ecc. Un'altra etimologia collega la parola con Al Kemi, che significa "l'arte egizia", dato che gli antichi Egiziani chiamavano la loro terra Kemi ed erano considerati potenti maghi in tutto il mondo antico[3]. Il vocabolo potrebbe anche derivare da kim-iya, termine cinese che significa "succo per fare l'oro". Abbiamo affrontato i tre stadi del processo, caratterizzati dai colori nero (nigredo), dal bianco (albedo) ed infine dal rosso (rubedo), per la riunificazione degli elementi. Si è parlato di Pietra Filosofale, di trasmutazione, di athanor e di trasmutazione alchemica. Il simbolismo di ogni trasformazione alchemica fu concepito nell’ambito della idea che l’uomo, che è parte della natura, proponendosi il ruolo di ordinatore del tempo dello sviluppo naturale, potesse aiutare, la natura ad accelerare i tempi di evoluzione prestabiliti dagli influenze celesti. L’"Opus Alchemico" sintetizzato nella frase "pensa agendo ed agisci pensando", fu infatti considerato come "la levatrice delle trasformazioni vitali della natura" proprio in quanto gli alchimisti ermetici ritennero che qualora venisse scoperto il segreto, detto della "Pietra Filosofale" o principio di purificazione di tutte le qualità, ciò avrebbe permesso di "trasmutare" tutti i metalli in oro puro a partire dallo stato di materia imperfetta. Le ore sono passate veloci e la mezzanotte ci ha colto ancora assorti in piacevoli conversazioni sul tema. Empirico ci ha ricordato i nostri impegni profani del giorno dopo e noi tutti ci siamo incamminati verso le nostre dimore. Evola, Regulus, Cicerone ed altri si sono attardati sulla via del ritorno. Morfeo ha accolto tutti tra le sue braccia di oniriche speranze.
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