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La Regolarità Massonica – Oggettiva o soggettiva? PDF Print E-mail
Friday, 16 February 2018 18:36

Dai tempi remoti, i massoni si sono sempre posti il problema della Regolarità.

La frase “tu sei irregolare” è spesso presente sulle labbra di quei fratelli che non rispettano il pensiero altrui. La superbia e l’arroganza prevalgono sulla ricerca della Verità e sul rispetto delle idee altrui. Ascoltare e riflettere sono propri di colui che è posto sulla Via. Molte sono le ipotesi e molte sono le posizioni, a volte contrastanti. Nell’Ordine è semplice: tutti concordano che la Regolarità è rappresentata dalla divisione in tre gradi simbolici. I problemi arrivano quando si parla di Alti Gradi. E specialmente nel Rito Scozzese Antico e Accettato. Le Costituzioni Federiciani prevedono la Piramide Unica, dove i Gradi Simbolici sono saldati con gli Alti Gradi. Così furono costituite le realtà scozzesi nel mondo. Così fu costituito nel 1805 il Supremo Consiglio d’Italia a Milano e, successivamente, gli altri Supremi Consiglio dei vari Stati preunitari. Dopo l’Unità d’Italia, i vari Supremi Consigli si riunirono ed accettarono la comune origine del 1805, fondendosi ed annullando ogni realtà personalizzata. Successivamente, però, la Assemblea Mondiale dei Supremi Consigli (Losanna 1922​) decise la divisione dell’Ordine dagli Alti Gradi in due Corpi Massonici sovrani ed indipendente, puntualizzando che un Ordine poteva ritenersi regolare qualora non avesse alcuna sudditanza dagli Alti Gradi rappresentati dai vari Supremi Consigli. Negli anni 20, fu imposto all’Italia questa decisione internazionale salvo “scomunica”. Il Grande Oriente d’Italia con il Fr. Torri​giani accettò, mentre la Comunione di Fera/Palermi mantenne la Piramide Unica. Tutto il mondo massonico internazionale accettò la divisione della Piramide Unica, compresa la Gran Loggia di Francia (ed il Supremo Consiglio di Francia che diede vita allo Scozzesimo in Italia), le Grandi Logge americane e, ovviamente, la Gran Loggia Unita d’Inghilterra. Ci furono alcune eccezioni, le quali non accettarono la decisione collegiale e rimasero fedeli alla tradizione. Quindi, nella accezione internazionale scozzese, il mantenere la Piramide Unica viene considerata una primaria irregolarità. Ad onor del vero, le successive Assemblee Mondiali dei Supremi Consigli attenuarono la rigidità della precedente decisione. Restò, però, ferma nelle definizioni internazionalmente accettate e stigmatizzate dalle singole Costituzioni, che un’Obbedienza è irregolare anche se ha rapporti istituzionali con Obbedienze irregolari. È necessario stabilire quale delle due impostazioni sia quella autentica e regolare; ovvero se sia giusto accettare le decisioni dell’Assemblea Mondiale dei Supremi Consigli oppure sia giusto attenersi alle tradizioni. E qui interviene il fattore umano e personale; è insito nell’uomo far prevalere la propria opinione su quella degli altri, specie se collegiale. Non si riconosce l’autorità dell’Assemblea Mondiale dei Supremi Consigli e le sue conseguenti decisioni. Essendo una istituzione umana, è possibile che prenda decisioni politiche. È nostra opinione che la Verità umana (e sottolineiamo umana) sia come un pezzo di gomma; ognuno la può tirare dalla propria parte fino al punto di rottura. In altre parole, un Massone deve essere coerente. Istituzionalizzata una posizione (qualunque essa sia), è necessaria seguirla, anche se sia corretto operare perché venga modificata. Ovvero se una Obbedienza (sia per l’Ordine che per il Rito) decide che la irregolarità sia l’esistenza di una Piramide Unica, deve seguire le decisioni prese, salvo modificarle con atto ufficiale e cambiare le Costituzioni. Fino a quel momento, i rapporti possono essere solo informali sia per relazioni amicali e culturali che per un percorso di avvicinamento. L’essere invitati ufficialmente, e quindi partecipare a tornate ed eventi ufficiali, od addirittura formare assieme realtà massoniche, è segno palese di irregolarità, oltre che di incoerenza. La Regola Massonica (qualunque essa sia) deve essere rispettata, salvo perdere la propria regolarità. Purtroppo, come nel Diritto, esiste la filosofia dove è tutto vero salvo il contrario. La coerenza è un elemento fondamentale della credibilità dell’Uomo e del Massone. Lavorare per un ritorno ad una unità di intenti e di posizioni è giusto e doveroso, ma è un percorso politico e non massonico e deve, per il momento, restare lontano dai Templi. Le divisioni sono frutto di umane decisioni ed il Massone dovrebbe essere superiore e superarle.

 

Kadosch