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Intervista a Gennaro Pascali, presidente dell’Accademia Nazionale delle Scienze Esoteriche PDF Stampa E-mail
Martedì 12 Febbraio 2013 15:20

Buongiorno Presidente; lei presiede un centro studi che da oltre cinque lustri si occupa di studiare l’uomo nelle sue mille sfaccettature, cosa pensa del suo incarico?
È una domanda che indubbiamente mi indice a parlare di quello che l’Accademia ha fatto negli anni e di coloro che mi hanno preceduto. Io ho l’onore di presiedere l’Accademia, dopo che illustri uomini di cultura hanno fatto la storia di questa Accademia. Desidero ricordarne uno per tutti: il Principe Gianfranco Alliata di Montereale.
Uomo di antica famiglia siciliana, deputato al Parlamento, cultore delle scienze politiche con particolare attenzione al Mediterraneo, che lui definiva culla della civiltà. Ha lasciato una profonda eredità culturale e spirituale; abbiamo ereditato parte della sua biblioteca, segno tangibile del suo amore verso il Sapere. La figlia, la Principessa Maria Dacia, ha voluto testimoniarne la continuità accettando la presidenza onoraria dell’Accademia.

Lei crede che, in questo momento storico, nella globalizzazione delle idee, un centro studi che si occupa del mondo esoterico/iniziatico possa essere utile?
Credo proprio di sì. Proprio in questo momento, dove i valori ed i principi etico/morali sono diventati argomento non importante nella vita frenetica degli individui, è necessario indurre l’uomo a guardare in se stesso ed a ridare valore alla sua dignità di tessera importante della vita del mondo.
Purtroppo, i valori, nei quali noi tutti siamo cresciuti, hanno lasciato il posto al consumismo, al relativismo, alla sfrenata affermazione dell’Io, che rende sempre più l’uomo isolato e schiavo delle apparenze.

Ma quale attinenza ha lo studio delle discipline esoteriche con la vita dell’uomo, del cittadino, della famiglia?
Noi non possiamo prescindere da tutte queste componenti; l’uomo è continuamente immerso nel quotidiano, vive momento dopo momento gioie, problemi, confronti. Il compito dell’Accademia è quello di stimolare colui che desidera iniziare nuovamente a guardarsi dentro, a scoprire i valori che hanno reso l’individuo parte integrante e positiva di quella splendida realtà che è l’Universo.

La vostra attività di studio si limita ad un lavoro interno e non conosciuto al pubblico?
Effettivamente per molto tempo i miei predecessori hanno preferito operare e lavorare da studiosi. Io credo, invece, che sia fondamentale aprirsi alla moltitudine, proprio per quel concetto di essere un punto i riferimento. Per quest’anno abbiamo deciso di organizzare seminari e corsi su varie tematiche, affinché il cosiddetto profano possa avvicinarsi ad un mondo interiore e scoprire la bellezza che è in ognuno di noi.
Nulla di magico o di segreto, solamente un riappropriarsi di noi stessi. Con il tempo abbiamo perduto il piacere di sentirci, di ascoltare il nostro io, catturati dal turbinio della vita frenetica, dove l’unico valore è il successo a qualunque costo. Il nostro intento è aiutare l’uomo a leggere con coscienza la nota iscrizione conosci te stesso.

Sembra quasi un programma da New Age.
No, la prego, non confondiamo un percorso profondo ed iniziatico con il pur rispettabile movimento della New Age. La felicità dell’uomo deve passare attraverso un lavoro di crescita e di miglioramento, che elevi la sua capacità di introspezione e di valutazione dell’Io profondo, del Se.

Caro Presidente, un’ultima domanda: la morte cosa è, una fine od una porta?
Lei mi fa una domanda che innumerevoli filosofi, saggi e sapienti si sono posti nei secoli. Io mi auguro che la morte sia una porta e che dietro questa porta ci sia quello che ci aspettiamo. Rimarremo delusi? Io non credo, ma l’uomo ha il diritto ed il dovere di guardare in se, per comprendere che il microcosmo ed il macrocosmo si identificano nella realtà di mondi, ove le dimensioni sono un tramite e non una regola.
Vorrei che tutti gli uomini potessero coniugare i loro desideri, i loro bisogni e le loro aspirazioni per una convivenza proficua e che accresca la parte divina che in noi e che renda splendente anche gli aspetti naturali in noi presenti.