Natale – una data predestinata Print
Wednesday, 23 December 2020 19:09

La data di nascita di Gesù non è riportata nei Vangeli, perciò fin dai primi secoli i cristiani si preoccuparono di stabilirne il giorno esatto, fissando date diverse, ingenerando così una certa confusione, tanto che il teologo Clemente Alessandrino ebbe a dire in un suo scritto: «Non si contentano di sapere in che anno è nato il Signore, ma con curiosità troppo spinta vanno a cercarne anche il giorno» (Stromata, I,21,146).

Per risolvere la vexata quaestio, Papa Giulio I nel 337 d.C. stabilì la ricorrenza della Natività, il giorno 25 dicembre, in quanto, in tale data, i romani già festeggiavano il Dies natalis Solis invicti, cioè il giorno di nascita del dio solare Mithra. Il culto mithraico, sorto nell’area del Mediterraneo orientale intorno al II-I secolo a.C., ebbe vasta diffusione nel mondo romano, e persino alcuni Imperatori tra cui Eliogabalo, e secondo alcune fonti, lo stesso Costantino prima di convertirsi al Cristianesimo, erano iniziati ai misteri del dio. La data del 25 dicembre è, inoltre, in stretto rapporto con il solstizio d’inverno e quindi con l’allungarsi delle giornate, dunque con la rinascita del Sole. A tal proposito Tertulliano riporta che: «…molti ritengono che il Dio cristiano sia il Sole perché è un fatto noto che noi preghiamo rivolti verso il Sole sorgente e che nel Giorno del Sole ci diamo alla gioia» (Tertulliano, Ad nationes, apologeticum, de testimonio animae). C’è inoltre chi afferma che la festività del Natale sia strettamente connessa alla tradizione della festa ebraica della luce, la Hanukkah. Del resto, Cristo per la liturgia cattolica è il Sol Justitiae. E il vangelo di Giovanni lo presenta come «la vera luce che illumina ogni uomo» (Gv 1:9). Il simbolismo solare, per indicare Cristo, è ben radicato, altresì, anche nell’Antico Testamento: i libri profetici della Bibbia giudaica si concludevano proprio con l’aspettativa di un sole di giustizia: «la mia giustizia sorgerà come un sole e i suoi raggi porteranno la guarigione[…]il giorno in cui io manifesterò la mia potenza, voi schiaccerete i malvagi…» è scritto nel Libro di Malachia (Libro di Malachia, 3, 20-21). La nascita di Cristo è, dunque, strettamente connessa ad una speranza di rinascita e di rinnovamento, ad una vivificazione della luce in ogni uomo, chiamato a ritrovare la “scintilla interiore” che illumini la propria coscienza e il suo cammino verso la Verità: Cristo, la Luce che dissolve le tenebre. Le stesse aspettative che ogni religione, fin dalla notte dei tempi, indica ai suoi membri come linea guida per un credo universale. Ricordiamo RA, il dio del sole, che tutto illumina e riscalda. Il Sole è sempre stato il punto di riferimento delle aspirazioni dell’Uomo: un trampolino di presenza verso un futuro, che purtroppo dipende solo da noi.

“Il Natale è un lampo di luce nel buio dei cuori.”

Giacomo Pederbelli