Riflessioni del Direttore Print

Abbiamo pubblicato con amarezza la notizia, battuta dall’ANSA e da tutti i quotidiani italiani, dell’iscrizione del Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi nel registro degli indagati dalla Procura di Siena, nel quadro dell’inchiesta “Time Out”. Ovviamente essere indagato non significa essere colpevole: la Costituzione, giustamente, considera un cittadino innocente fino a condanna passata in giudicato. Ed in tale ottica, auguriamo al fr. Bisi di dimostrare la sua completa estraneità. Ma la cosa che ci amareggia, è stato leggere un po’ di rassegna stampa sul fr. Bisi. Definire “groviglio armonioso” la società senese, vedere le grandi problematiche del MPS, con grande peso in ogni parte della vita politica, sociale ed economica della città, leggere che il fr. Bisi è uno degli uomini più potenti della città, ci fa riflettere. Ci auguriamo che sia solo una bolla di sapone e che tutto ritorni nell’alveo della correttezza, ma le vicissitudini di un esponete così importante di una Obbedienza italiana importante si riflette automaticamente e negativamente sull’immagine della Massoneria. La società civile non fa distinzioni tra obbedienza ed obbedienza; per essa è la Massoneria che sbaglia, che è negativa, che non rispetta le leggi dello Stato. La parte civile, che è totalmente contraria alla Massoneria, approfitterà della situazione per gettare fango sulla nostra Istituzione e non sulla singola situazione. Noi ci stiamo battendo da sempre perché i membri e, specialmente, i Vertici delle Obbedienze non abbiano commistioni con poteri forti, economici e sociali, e soprattutto con la politica, specialmente quella che direttamente od indirettamente potrebbe avere contatti nefasti con poteri non chiari. In altre parole, non dobbiamo lasciarci vincere da desideri non consoni, da voglia di potere, da voglia di apparire, da personalismi. Dobbiamo tornare alla morigeratezza ed al desiderio di servire. I nostri padri, massoni d’altri tempi, vivevano e lavoravano nella riservatezza, nella umiltà dignitosa di conoscere i propri limiti, nella grandiosità del rispetto di se stessi e degli altri. John Kennedy, in un famoso discorso alla nazione, disse: “Non chiederti quello che l’America può fare per te, chiediti cosa tu puoi fare per l’America”, ma è stato ucciso! Che tristezza quando la Superbia e l’Egoismo uccidono l’Onestà!