TEA & MASSONERIA, ZEN e ALTRO Stampa
Venerdì 01 Maggio 2015 21:00

Come molti dei “Tea addicts, che  apprezzano la bevanda forte dal sapore gentile, dalle infinite sfumature … non mi sottraggo al fascino discreto e pervasivo dell’estremo Oriente e ... un dì mi  imbattei nella  lettura di un intrigante libricino, il Sanzen dooichini, che … più di ogni altro esplicita il principio giapponese del Zenza Ichini, vale a dire che “ lo Zen ed il Tè hanno lo stesso sapore”. Gente ben strana quella dell’arcipelago del Sol Levante, amalgama di ritualità, nominalismo, paradossale lievità, arditi accostamenti cromatici, eleganza e, soprattutto, di “ IKI, parola intraducibile, quasi una scialuppa semantica “universale” che può, ad un dipresso significare “ gusto, “ stile, “ modo d’essere”, maniera”, qualità e … “ chi più ne ha ne metta”. La lettura del testo in un  mattino di un giorno felice, sorseggiando un garbato quanto energico Oolong, provocò in me un repentino “Samadhi”: una “ en-stasi, che mi fece esclamare .. . e perché no? Anche ... Massoneria e Tea hanno lo stesso sapore! Zen, arte del tea e Muratoria sono essenzialmente esercizio estetico,  basato su “mushin (la non mente) e sul  “ munga (il non io). Ne consegue che se unica è la Via quella non può che condurre …. all’illuminazione! Lo Zen, meglio se in Oriente, e la Libera Muratoria …. forse, ma non solo, se in Occidente. Lasciamo ora il Sole alle isole del suo levarsi e torniamo  ai  fornelli nostrani … Si prenda, quindi una teiera di lega nobile di  bronzo, patinata al suo interno  da una sottile pellicola, frutto del tempo …. che non sia né troppo piccola né troppo vasta …. come un “ tempio, ove versare  l’acqua, elemento di vita, né troppo grande perché l’eccessiva inflazione snerva il nobile  elemento e richiede l’aggiunta del miele biondo, come l’oro, per aver sapore ma ….  Poco e nulla rimane dello spirito del tea, né troppo concentrato perché così la bevanda diviene amara e perde l'amabilità e fa sì che ... ancora una volta, si abbia ad aggiungere l'aureo miele, anche in tal caso …. Lo spirito del tea viene soffocato dalla melassa della convenienza! Si scelgano, poi, con la massima cura le foglioline e gli steli  “ profani”, e che siano ben assortiti quei detti  ...  profani, che come tessere di mosaico possano giustapporsi sino a fare d’ogni teiera ( la loggia) una propria irripetibile e personalissima Essenza, che noi chiamiamo egregore. Ponete, ora, la vostra teiera di bronzo sul fuoco della reiterata pratica  di tornata … sicché l’acqua, ovvero la vita, giunga a temperatura acconcia a quella richiesta da quella, e non da altra, miscela profana, dalla quale libererà lo spirito d’ogni singola porzione di materia per farne uno, unico di quella singola teiera. Provvedete, a tal punto a versare, il  liquido ambrato da quello spirito nelle tazze dei fratelli tre volte: una prima con le maglie di un “ colino” del 3 - una seconda  volta con le maglie più fitte del 5 ed infine una terza con il passino del 7 che è quello dei Maestri. Gli adepti dicono, poi, che a trattener  le scorie profane e persino il biondo  metallico miele vi siano  ancor altri  colini dalle maglie ben  più fitte. Quelli del 4, del 9, poi ancora del 14 e del 18. Santo è, poi, detto quello del 30, a seguir v'è pure del 31, del 32 e infine del 33, che son quelli  dei 33 potentissimi liquori, che troverai al cospetto, se tu sarai tra quelli, di quell’ unico Sovrano Commendatore ch’è il reggitore ultimo dell’aureo colino degli eletti. Sesto Empirico

 

 

 

Il Grande Maestro del Tè Naosuke (1815-60) scrisse una poesia in “quattro versi di tre caratteri “ideografici

Il Tè non è il Tè

Non è che il Tè non sia

è che è soltanto il Tè

Questo si chiama il Tè

Il vero Tè, chiosa Aldo Tollini, si trova oltre il dualismo negazione ed affermazione: a quel punto il Tè è e semplicemente null'altro che il Tè .... come quel mistero e secreto massonico sussurrato da Giacomo Casanova, che fa sì che  la Massoneria altro non possa essere che l'indicibile perpetuo clone di sé.

Dedica: Sesto Empirico, con questo pezzo d’architettura, saluta il Sovrano Gran Commendatore fr. Ernesto Pettinato 33°, nel 25° giorno del 2° mese dell’A.V.L. 6015