Intervista al Gran Maestro della Serenissima Gran Loggia d’Italia Print
Tuesday, 31 January 2017 20:59

Abbiamo chiesto ed ottenuto un incontro con il Gran Maestro della Serenissima Gran Loggia d’Italia Massimo Criscuoli Tortora.

Ecco l’intervista.

D: Si è indispettito o spaventato dalla richiesta di audizione da parte della Commissione Antimafia.

R: Credo che sia una forma di sicurezza per tutti i cittadini se lo Stato, attraverso le sue istituzioni ed organi, vigila sulla nostra sicurezza interna ed esterna,

D: Quindi massima tranquillità

R: Per prima cosa, sono stato piacevolmente colpito dalla cortesia e dalla competenza dell’On. Bindi. È stata una audizione per capire e non per colpire.

D: Lei è favorevole alla consegna degli elenchi?

R: Sono stato molto chiaro. Io devo rispettare la Legge n. 196/2003, ma di fronte ad un “ordine” dello Stato non posso che essere corretto ed adeguarmi. Alcuni giornalisti, e qui si potrebbe aprire un altro capitolo, hanno interpretato la mia successiva disponibilità di fronte ad un “ordine”, e ripeto ordine dello Stato, come una volontà immediata a consegnare gli elenchi. Durante l’audizione ho fatto presente che non deve essere trasparente sola Massoneria, ma ogni altro ente ed associazione, a cominciare dai partiti, dalle associazioni religiose, sindacati, associazioni sportive, etc. Ovvero di fronte ad una nuova legge, senza pregiudizi ed uguale per tutti, sono convinto che non ci sarebbero polemiche. Le polemiche emergono quando c’è disparità di trattamento. Perché i massoni si e gli altri no? Perché c’è la criminalità? La criminalità, in certi territori, si annida in ogni contesti, compreso quello pubblico e dello Stato.

D: Lei concorda, quindi, con il Gran Maestro del G.O.I. Stefano Bisi

R: Ovviamente. Abbiamo toni diversi ma nella sostanza concordiamo appieno. Ha perfettamente ragione sul fattore discriminatorio.

D: Siete andati alle audizioni senza un coordinamento

R: Purtroppo questa è la piaga della attuale Massoneria italiana; credersi il migliore, l’unico. Ne abbiamo avuto un triste esempio, anche profano, quando un Gran Maestro ha mostrato i muscoli dei suoi 8000 iscritti ed ha ironizzato sui nostri pochi fratelli, ma di grande qualità. Quando un vertice è orgoglioso della sua quantità, non ha ben compreso quale sia il vero cammino massonico. Per finire in bellezza, ha citato a sproposito le Costituzioni di Anderson del 1723, dandosi la zappa sui piedi e annichilendo chi le ha ben lette.

D: Pensate di confrontarvi sulla situazione.

R: Ho scritto al Gran Maestro Stefano Bisi per un auspicato incontro e coordinamento. Sono certo che la sua saggezza saprà ben consigliarlo.

D: E le altre Obbedienze?

R: Purtroppo la vanità ed il voler coltivare il proprio orticello, impedisce l’universalità di un dialogo costruttivo. Si ricorda il Marchese del Grillo? “…io so io e voi non siete un …..”. Ecco questo è l’atteggiamento di molti, purtroppo. Atteggiamenti autoreferenziali e fine a sé stessi. Pensi che una volta ho sentito questa frase “massone scoperto, massone bruciato”. E poi ci lamentiamo se c’è pregiudizio nei nostri confronti!

D: Effettivamente da un’idea di voler essere segreti.

R: Dobbiamo, però, considerare che l’opinione pubblica ed i media con morbosa attenzione ci considerano molto negativamente a priori; un pregiudizio a priori. E questo non va ed induce qualcuno a non voler apparire, purtroppo alimentando involontariamente questa diceria. Non dimentichiamo che alcuni partiti politici, che si professano democratici, impediscono ai massoni di iscriversi, con pregiudizio e malevola ipocrisia, non ricordando che la libertà e la democrazia del dopoguerra furono doni possibili anche per l’azione della Massoneria, seppur bistrattata e perseguitata dal Fascismo.

D: Le sue conclusioni

R: Questa situazione ci deve far riflettere. Per prima cosa, non dobbiamo più nasconderci: Riservatezza si, Segretezza no. In secondo luogo, necessita far chiarezza sulle associazioni sorte dal nulla senza alcuna legittimità iniziatica e massonica. Infine, le parti regolari devono dialogare e creare un’immagine e comunicazione comune. L’unione è nel DNA del massone. Auspico una volontà comune di essere nuovamente protagonisti del progresso dell’umanità con la forza della nostra storia, tradizione.

Kadosh