Commissione europea e la libertà di associazione Print
Tuesday, 02 April 2019 21:30

« Petizione Ricevibile perché il suo oggetto rientra nell'ambito delle attività dell’Unione europea, conformemente al

 

regolamento del Parlamento Europeo». Questa la dichiarazione ufficiale della Signora Cecilia Wistrom, presidente della Commissione per le Petizioni dell’Unione Europea. La petizione di un cittadino italiano contro la legge della Regione Siciliana, che prevede «l'obbligo dichiarativo dei deputati dell’Ars, dei componenti della giunta e degli amministratori locali, in tema di affiliazione a logge massoniche o similari, è stata pienamente recepita. La Commissione per le petizione ha quindi chiesto alla Commissione europea di avviare una indagine preliminare sui vari aspetti del problema rappresentato. Una decisione che sicuramente rappresenta un punto fermo sulla libertà di associazione non solo in Italia, ma in tutti i Paesi europei. Una decisione storica che, ci auguriamo, metta un freno a questa deriva persecutoria nei confronti delle associazioni, in genere, e della Massoneria, in particolare. Infatti, la stessa Commissione, ha «ravvisato l’opportunità di sottoporre le questioni anche alla Commissione del Parlamento europeo competente in materia», e ha deciso di trasmettere la petizione «alla Commissione per le Libertà civili, la giustizia e gli affari interni e a quella per la Cultura e l’istruzione per informazione». Questa iniziativa, del tutto autonoma, è stata assunta certamente in base al contenuto del ricorso, nel quale vengono contestate numerose violazioni: «la violazione di articoli della Costituzione italiana, sul diritto inviolabile dell’uomo e sulla pari dignità sociale ed eguaglianza di fronte alla legge, diversi articoli della Carta dei diritti europei». Viene particolarmente contestata la recente legge del Parlamento Siciliano: «va censurata» perché «sottintende finalità non espresse di controllo sull'individuo confliggenti con gli intangibili principi di libertà dello stesso» e «creerebbe delle liste di proscrizione», un «censimento lesivo della dignità» delle persone che, si sostiene, verrebbero «indicati al pubblico giudizio e sospetto». La decisione, sinceramente inaspettata, di accogliere il ricorso e di estenderlo anche ad altre Commissioni evidenzia il clima molto negativo attualmente in atto in Italia nei confronti della libertà di associazione. Ci auguriamo che a breve la Commissione Europea esamini la petizione nel suo complesso e deliberi per la piena libertà di associazione, senza più azioni di limitazione della libertà o, ancor peggio, persecutorie. Attendiamo di conoscere il nome del cittadino italiano, firmatario della petizione ,con il quale approfondire la tematica con una intervista e, auspichiamo che l’occasione sia propizia affinchè il mondo associativo culturale, a prescindere dalle singole denominazioni o appartenente amministrative, abbia un sussulto di vitalità e , con coerenza assuma una forte presa di coscienza collettiva che ad essere in pericolo sono i diritti costituzionalmente garantiti di tutti i cittadini e non solamente dei massoni. Vi terremo costantemente informati. Il nostro magazine è a disposizione per essere una cassa di risonanza delle opinioni dei nostri lettori e di chiunque condivida idee di libertà e di trasparenza.

 

Kadosh