“Ma questi di Agrigento, non si informano sulle persone?” Print
Sunday, 14 April 2019 21:41

Così si legge nell’agenzia di stampa online TP24.it. Ad accorgersene era stato il venerabile della loggia Hypsas di Agrigento, il dottor Giuseppe Gioia. Infatti, Gli inquirenti parlano di un “tentativo da parte della Gran Loggia d’Italia di Agrigento di

infiltrare in quella di Castelvetrano personaggi vicini a Cosa Nostra”. E sarebbero state le dichiarazioni di Nicola Clemenza, dell’associazione antiracket Libero Futuro, a portare gli investigatori su questa strada. Dichiarazioni rese all’Autorità Giudiziaria che, nel novembre del 2015, lo aveva sentito come persona informata sui fatti. “Fu il dottor Gioia ad informarmi, sorpreso e amareggiato – dichiara Clemenza - che il Tuzzolino era stato arrestato, esclamando con rabbia: ‘ma questi di Agrigento, non si informano sulle persone?’”. Ed anche su altri appartenenti alla loggia di Castelvetrano. “Il Gioia mi disse a proposito del Vetro: ‘può anche essere che questo avesse il certificato penale pulito, ma non è possibile che ad Agrigento non sapessero della sua famiglia’" e cioè che il padre fosse mafioso, addirittura forse in galera o latitante. Il dottor Gioia mi disse che, dopo avere scoperto tale fatto, i suoi rapporti con Agrigento si erano incrinati. Il Gioia arrivò a fare questa valutazione: ‘queste persone, attraverso noi, hanno voluto avvicinarsi a Castelvetrano e tramite la loggia massonica, conoscere la realtà locale ed avere la scusa per frequentare Castelvetrano. Questo fatto ha contribuito certamente alla rottura dei rapporti fra il dottor Gioia e gli altri appartenenti al gruppo di Castelvetrano con il gruppo di Agrigento e poi con tutta la Gran Loggia d’Italia, tanto che il gruppo di Castelvetrano ha successivamente aderito alla Gran Loggia di Francia di cui da poco fanno parte”.

Queste le notizie che abbiamo letto e che potrete verificare sul link alla fine dell’articolo. Ora da massone orgoglioso, mi sento mortificato da queste situazioni. Ha ragione il Fr, Gioia, il quale evidenzia l’importanza della tegolatura, delle informazioni e, soprattutto, si evidenzia la necessità dell’assoluta necessità di premiare la qualità alla quantità dire con orgoglio siamo tanti, significa mortificare le vere finalità della Massoneria. Ovvero, in Massoneria non è importante fare numero, ma avere uomini di elite intellettuale, morale e sociali che lavorino disinteressatamente al Bene Superiore della Massoneria. Ormai la prima domanda che si pone ad un massone è “ma quanti siete?” io domanderei “ma chi siete?” per conoscere la qualità degli appartenenti. Ma la vanità di essere “molti”, la necessità di pagare gli affitti, la bramosia di fare affari ed altro, condizionano le Obbedienze, facendo loro dimenticare che un massone deve essere di esempio per la famiglia e la società. Siamo orgogliosi di essere “piccoli”, ma immacolati. Ricordo che, dopo l’audizione alla Commissione Antimafia ed alla sincera dichiarazione di essere poche centinaia, i giornalisti non ebbero nessun interesse per noi. Interesse morboso che non giustifica l’accanimento mediatico, al quale purtroppo la Massoneria è sottoposto da tempo. E non solo mediatico!

https://www.tp24.it/2019/04/11/antimafia/infiltrazioni-massoneria-questi-agrigento-informano-sulle-persone/133250

Kadosh