Weninger ex diplomatico, sacerdote, curiale, massone Print
Friday, 06 March 2020 18:51

Nel 1982 Michael Heinrich Weninger (nato a Wiener Neustadt nel 1951) entra nel Servizio Diplomatico della Repubblica d’Austria dove intraprende una brillante carriera. Tra l’altro è Capo dell’Ambasciata austriaca a Belgrado nel 1993-1997 e a Sarajevo nel 2008-2009. Rimasto vedovo nel 2009, viene ordinato sacerdote a Vienna il 24 giugno 2011 dal Card. Schönborn. Dal novembre 2012 P. Weninger fa parte del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.

Nell’ottobre 2014, la “East Lancashire Provincial Grand Lodge of Mark Master Masons” (la Massoneria inglese del “Marchio”, o “Mark Masonry”, formata da Maestri Massoni della “United Grand Lodge of England” – UGLE) informa che alcuni giorni prima, alla presenza di una delegazione massonica inglese, si sono svolte in Austria tre cerimonie di Installazione di Maestro Venerabile di due Logge di Maestri Massoni del Marchio (“St. Margaret’s Lodge of MMMs” e “New Quarries Lodge of MMMs”) e di una Loggia della Massoneria “Royal Ark Mariner” (“New Shores Lodge of RAMs”). Quelle tre logge austriache con nomi inglesi sono legate alla Massoneria inglese e usano rituali in lingua inglese. In ciascuna di quelle tre Logge è stato installato e investito come Cappellano per l’anno 2014-2015, il “Fratello” Rev. Michael Weninger, il quale ha anche celebrato una Messa di commemorazione per il 5° anniversario di consacrazione della “New Quarries Lodge” e per la consacrazione della “St. Margaret’s Lodge”. Alla Messa erano presenti 500 massoni di tutte le fedi. Si legge anche che «Bro. Rev. Michael» è ben qualificato alla carica di Cappellano di Loggia in quanto vive in Vaticano come membro del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso: «since he lives in the Vatican as a member of the Pontifical Council for Inter-religious Dialogue but works in Rome». Chi si intende un po’ di cose massoniche sa che P. Weninger, per poter essere installato Cappellano di Loggia (anzi di tre Logge), dev’essere stato già, anni prima, “Iniziato” massone al 1° grado, poi “Passato” al 2° grado, poi “Elevato” al 3° grado di Maestro e poi a quello del “Mark Master Mason” e “Royal Ark Mariner”, senza escludere che abbia anche altri gradi collaterali. È probabile che P. Weninger sia diventato massone prima della sua ordinazione sacerdotale. In Vaticano si parlava da tempo di un ex diplomatico austriaco che, divenuto sacerdote, era poi entrato nella Curia Romana ed era ritenuto membro della Massoneria. Realtà. E veniamo ai nostri giorni. Mercoledì 12 febbraio 2020, a Vienna, alla presenza di Georg Semler, Gran Maestro della Gran Loggia d’Austria (Großloge von Österreich – GLvÖ), lo stesso P. Michael Heinrich Weninger ha presentato il suo libro di circa 500 pagine, Loge und Altar: Über die Aussöhnung von Katholische Kirche und regulärer Freimaurerei (trad.: Loggia e Altare: circa la riconciliazione della Chiesa Cattolica e della Massoneria regolare) in cui afferma: che le condanne della Chiesa alla Massoneria sono state motivate più da ragioni politiche che teologiche; che la Chiesa non ha saputo distinguere tra Massoneria regolare e Massoneria irregolare; che i massoni delle Massonerie regolari non sono scomunicati e che, pertanto, si può essere cattolici e massoni “regolari”. P. Weninger ha fatto avere il suo libro a Papa Francesco, al Card. Schönborn e a varie personalità vaticane. Il Gran Maestro Semler ha lodato questo libro come un passo importante verso la conciliazione tra Chiesa e Massoneria. I massoni e P. Weninger sperano in un incontro con il Santo Padre o con il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. La Massoneria austriaca non è nuova al dialogo con esponenti della gerarchia cattolica. Dal 1968 al 1983 il Card. Franz König, Arcivescovo di Vienna, fu protagonista di dialoghi con esponenti della Massoneria austriaca, svizzera e tedesca che culminarono nella Dichiarazione di Lichtenau del 1970 in favore della compatibilità tra Chiesa Cattolica e Massoneria regolare: quest’ultima non sarebbe un pericolo, pertanto la scomunica andrebbe rimossa. Ma, in seguito, i Vescovi tedeschi, nel 1980, e poi la Congregazione per la Dottrina della Fede, nel 1981 e nel 1983, ribadirono l’incompatibilità tra Chiesa e Loggia, e ciò non per motivi politici bensì dottrinali, in seguito allo studio critico di testi massonici forniti da membri della Massoneria regolare tedesca. Altra novità interessante è che il libro di P. Weninger si basa sulla sua tesi di laurea discussa presso la Pontificia Università Gregoriana in Roma e pubblicata dalla medesima Università nel novembre 2019. Il caso di P. Weninger suscita alcune domande e riflessioni: 1) Perché quel website della “Mark Masonry” inglese ha rivelato lo status massonico del P. Weninger, il quale è così ben inserito in Vaticano? È stata un’imprudenza non voluta oppure un’ostentazione ricercata? 2) Nell’ambito dell’Arcidiocesi di Vienna e della Curia Romana da quanto tempo è nota l’appartenenza di P. Weninger alla Massoneria? 3) Ora, dinanzi a questa sorta di “coming-out” filomassonico, come si configura la posizione canonica di P. Weninger? 4) Come si comportano i prelati massoni verso quei subalterni che sollevano perplessità sull’appartenenza di chierici e laici alla Massoneria? 5) Può la cosiddetta “regolarità massonica” assurgere a criterio per la riabilitazione canonica della Massoneria di tipo anglosassone? In effetti sul tema della “regolarità massonica” riscontro una certa contraddizione. Ad esempio, la “United Grand Lodge of England” (UGLE) riconosce come “regolare” la Gran Loggia d’Austria, la quale a sua volta riconosce come “regolare” il Grande Oriente d’Italia (GOI) che però non è riconosciuto dalla UGLE. Ora, poiché la Gran Koggia d’Austria riconosce come “regolare” il GOI, che è una Massoneria chiaramente laicista ed esoterica con lunga tradizione anticlericale, quale credibilità può avere la Gran Loggia d’Austria dinanzi alla Curia Romana? 6) La Massoneria austriaca vuole un dialogo con il Papa, con il Prefetto della CDF, ed altre personalità vaticane. Bene. Attendiamo gli sviluppi.