Per rompere la solitudine, l’isolamento a volte è sufficiente un sorriso con gli occhi che sorridono! Avete mai provato a sorridere od, ancor peggio, a salutare l’occasionale compagno di viaggio in un ascensore? Sguardi torvi e parole biascicate a mezza bocca! Dedichiamo un sorriso a che ci è fraternamente ostile, con il quale vorremmo condividere un cammino iniziatico!

La sentenza del 16 luglio u.s. non è stata importante per quanto è stato deciso, perché compete alla giustizia profana, da accettare e rispettare, ma è stata fondamentale per aver riproposto ed evidenziato la frammentazione della Massoneria in Italia. A prescindere dalle ragioni di parte (povera universalità dimenticata!!), la sentenza ci ha ricordato alcune linee guida: è necessario rispettare sempre gli altri (come ci insegna Voltaire), essere sempre pronti ad abbracciare una persona che reputiamo esser nemico (come è stigmatizzato nella cerimonia di iniziazione), abbandonare vecchi rancori ed attriti personali (non consoni al nostro status di iniziati), e, soprattutto,

Un massone, un giornalista, un uomo devono sempre andare alla ricerca della Verità, a volte anche scomoda. E noi, semplici operatori della notizia, abbiamo dato risalto alla sentenza del 16 luglio c.a., semplicemente perché

In un periodo di divisioni e personalismi quale l’attuale, dove ognuno è convinto di essere l’unico detentore della verità, la massoneria italiana sta vivendo un momento in controtendenza.

Sabato mattina 28 giugno, nella sala del consiglio federale della Gran Loggia di Francia, si è riunito il Comitato Esecutivo della International

Il Gran Maestro della Gran Loggia Regolare di Slovenia fr. Nedjan Brataševec ha invitato le Obbedienze membri della Confederazione

Terza domenica di giugno: come consuetudine, la Gran Loggia di Francia chiude l'anno massonico con il Convento di Chiusura, tenuto nel Grande

Giuseppe Abramo, Gran Maestro Onorario del Grande Oriente d’Italia, per tanti anni Gran Segretario e memoria storica, è passato all’Oriente Eterno dopo una lunga malattia all’età di ottantuno anni.

Il Pontefice Francesco si è recato in Terra Santa ed ha chiesto ad un rabbino ed ad un imam di accompagnarlo.
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