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Dantedì – 25 marzo PDF Stampa E-mail
Martedì 24 Marzo 2020 22:33

Il Consiglio dei Ministri ha approvato un provvedimento col quale fissa al 25 marzo il “Dantedì”, la giornata dedicata a Dante Alighieri. L’iniziativa in vista del 2021, quando saranno 700 anni dalla morte dell’autore della Divina Commedia. Dante “rappresenta l’unità italiana”. Ed è molto importante. Dante ha dato anche la giusta collocazione della lingua volgare: ovvero l’italiano. Ma per coloro che leggono le meravigliose parole del poeta e cercano di comprenderne il significato recondito, Dante rappresenta qualcosa di molto più importante.

Un viaggio nel mondo interiore dell’Uomo e della sua aspirazione. Ed attraverso questo percorso, realizzare la Grande Opera. Concepito come il percorso iniziatico di uomo alla ricerca delle sue origini e quindi sulla Via del ritorno, quello della Divina Commedia, che ci indica la Via, è un linguaggio simbolico che cela segreti universali che riecheggiano ancora nei versi del Sommo Poeta. La Divina Commedia è un testo iniziatico-alchemico? Possiamo affermare che è il mezzo attraverso cui Dante, il Sommo Poeta, volle codificare le sue conoscenze e la sua sapienza come altri prima di lui fecero. Con queste parole si rivolge Dante al suo uditorio privilegiato capace di comprendere un insegnamento che si nasconde sotto il velo dei suoi versi, una dottrina che non è per tutti, ma solo per gli iniziati, per coloro che, appunto, hanno “gli intelletti sani”. Una medaglia conservata a Vienna reca l’immagine di Dante e la scritta F.S.K.I.P.F.T., interpretata come “Fidei Sanctae Kadosh Imperialis Principatus Frater Templarius” e vista come la verifica della appartenenza del poeta all’ordine dei Fedeli d’Amore, o Fede Santa, associato a quello dei Templari, ma la sua opera parla da sola e indica il cammino della trasmutazione dell’essere umano che la Divina Commedia illustra. “O Voi che avete gl’intelletti sani mirate la dottrina che s’ asconde sotto il velame delli versi strani